1 luglio 2025 - 14:19
Source: ABNA24
La Fame, Arma Silenziosa di Israele nel Genocidio del Popolo di Gaza

Con il perdurare dell'assedio di Gaza da parte del regime sionista e le severe restrizioni all'ingresso degli aiuti umanitari, i rapporti indicano un peggioramento della situazione umanitaria e l'uso della fame come arma contro i civili. Organizzazioni internazionali, tra cui le Nazioni Unite e l'UNICEF, hanno avvertito che la carestia a Gaza ha raggiunto livelli senza precedenti e che la vita di centinaia di migliaia di persone, in particolare bambini, è a rischio.

Secondo l'agenzia di stampa internazionale AhlulBayt (AS) - ABNA - la Striscia di Gaza, a seguito del blocco totale e degli attacchi continui del regime sionista, sta affrontando una crisi umanitaria le cui dimensioni si aggravano di giorno in giorno. Numerosi rapporti di organizzazioni internazionali, tra cui il Programma Alimentare Mondiale (WFP) e Human Rights Watch, indicano che Israele, limitando l'ingresso di cibo, acqua, medicine e carburante a Gaza, ha trasformato la fame in uno strumento di pressione sui civili. Questa azione, descritta da alcuni funzionari delle Nazioni Unite come un "crimine di guerra", ha messo a rischio la vita di oltre due milioni di persone in questa regione.

Secondo i rapporti, dall'inizio dell'escalation del conflitto nell'ottobre 2023, l'assedio di Gaza ha portato a una riduzione del 90% dell'accesso all'elettricità, paralizzando ospedali, impianti di depurazione dell'acqua e sistemi fognari. Questa situazione, insieme alla distruzione delle infrastrutture, ha portato alla diffusione di malattie come la scabbia e la varicella tra gli sfollati. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha riferito che la carenza di attrezzature mediche e la mancanza di condizioni igienico-sanitarie hanno portato gli ospedali di Gaza sull'orlo del collasso.

L'UNICEF ha dichiarato che almeno 66 bambini sono morti a causa della malnutrizione e il numero di bambini affetti da malnutrizione acuta continua ad aumentare. Un portavoce dell'UNICEF ha definito questa situazione "ingiustificabile" e ha chiesto l'invio immediato di aiuti umanitari. Inoltre, i rapporti indicano che alcuni residenti di Gaza, a causa della mancanza di farina, sono ricorsi all'uso di mangimi per animali per preparare il pane, un pane che, secondo gli abitanti, si sbriciola rapidamente a causa della sua bassa qualità.

La Camera di Commercio di Gaza ha dichiarato in un comunicato che il livello di povertà in questa regione ha superato il 90% e che l'assedio attuale costituisce una "punizione collettiva" che è contraria al diritto internazionale. L'ente ha anche annunciato la chiusura di centinaia di officine e attività commerciali a causa della mancanza di materie prime e carburante.

I rapporti sul campo indicano che i centri di distribuzione degli aiuti alimentari, che operano sotto la supervisione delle forze israeliane e di alcune compagnie straniere, invece di soddisfare i bisogni delle persone, si sono trasformati in scene di caos e violenza. Alcune fonti hanno riferito che i soldati israeliani sparano contro civili disarmati vicino a questi centri, il che ha portato all'uccisione di centinaia e al ferimento di migliaia di persone. Il quotidiano Haaretz ha riferito che queste azioni fanno parte di una strategia deliberata per tenere le persone lontane dai punti di distribuzione degli aiuti.

Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, riferendosi alla crisi della fame a Gaza, ha chiesto la riapertura immediata dei valichi di frontiera e la rimozione degli ostacoli all'invio di aiuti umanitari. Ha descritto questa situazione come "inaccettabile" e ha avvertito che il proseguimento di questa tendenza potrebbe portare a una catastrofe umanitaria che avrà effetti devastanti per generazioni.

Nel frattempo, il Sudafrica ha presentato prove alla Corte Internazionale di Giustizia (ICJ) che dimostrano che il regime sionista sta usando la fame come strumento di "pulizia etnica". Questa accusa è stata avanzata mentre Israele afferma che l'assedio è per fare pressione su Hamas e liberare gli ostaggi, ma le organizzazioni umanitarie hanno respinto questa affermazione e hanno sottolineato che la distribuzione degli aiuti avviene sotto la stretta supervisione delle Nazioni Unite.

Con il perdurare del caldo estivo e la mancanza di rifugi, carburante e cibo, la vita per i residenti di Gaza è diventata insopportabile. Le organizzazioni umanitarie internazionali chiedono un'azione immediata da parte della comunità internazionale per fermare questa catastrofe umanitaria e avvertono che senza un rapido intervento, la carestia e le malattie potrebbero togliere la vita ad altre centinaia di migliaia di persone.

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